La spiritualità è molto più vicina alla materialità di quanto puoi pensare. Non sono due realtà separate.
Per elevarsi spiritualmente, occorre imparare a vivere spiritualmente anche la materia. Vivere spiritualmente la materia significa entrare in connessione profonda con ogni cosa nella consapevolezza che tutto è espressione dell’Uno.
Tutto è permeato dallo stesso spirito. Anche il corpo, la forma, la sostanza visibile è espressione di un principio spirituale.
Essere spirituali significa dunque riconoscere e rispettare la propria dimensione materiale.
La vera spiritualità non rifiuta la materia ma la abbraccia consapevolmente. La spiritualità è consapevolezza dell’unità fra visibile e invisibile, fra concreto e sottile.

Manipolare la realtà con consapevolezza
Essere spirituali significa diventare capaci di trasformare la realtà.
Manipolare la materia in senso positivo significa non esserne schiavi; se puoi trasformare ciò che vivi, allora non lo subisci.
Non aver paura della realtà che si manifesta, ma diventa consapevole che puoi plasmarla.
La spiritualità non è fuga dalla materia, è padronanza della realtà. Significa sapere che anche l’esperienza più difficile può essere trasmutata.
Lo spirito guida la materia, se vi è consapevolezza. Ogni passo compiuto nel corpo è anche un passo dello spirito. Sei già spirito e materia, inseparabilmente.

Spiritualità e materialità: la divinità è dentro di te
La spiritualità non è cercare il divino fuori, ma riconoscerlo dentro. Sei manifestazione della divinità, che si esprime anche nella materialità.
Ogni esperienza umana può diventare sacra se vissuta con consapevolezza. Lo spirito non è separato dal mondo: lo anima, lo attraversa, lo plasma.
Vivere spiritualmente significa vivere ogni cosa come espressione dell’Assoluto.
La Bhagavad Gita afferma che il vero saggio vede con lo stesso occhio ogni essere. Questa è vera spiritualità: non la separazione, ma la compassione e l’unione.
L’Amore, non il giudizio, è la chiave per vivere il divino nella materia.

Giordano Bruno e l’anima del mondo
Giordano Bruno, filosofo rinascimentale, riconosce nella natura un’entità vivente.
Per lui, ogni cosa è animata, perché tutto è spirito. Non vi è distinzione essenziale tra uomo, animale e pianta.
La differenza è solo apparente, non sostanziale. Tutti siamo parte dello stesso principio universale.
Bruno rifiuta il dualismo tra spirito e materia, anima e corpo. Ogni cosa riflette tutte le altre in una danza di risonanze. Non esiste materia inanimata, ma solo gradi diversi di vita.
La spiritualità autentica è riconoscere questa unità fondamentale.
Bruno critica l’idea che l’intelligenza sia solo umana. Anche una formica, un ragno, una goccia esprimono intelligenza. La spiritualità riconosce intelligenza ovunque, non solo nella razionalità umana.
Istinto animale è solo un nome comodo per qualcosa che non si comprende. Ogni creatura agisce secondo un senso profondo. Viene chiamato istinto, ma è una forma di conoscenza.
Ogni atto naturale è espressione dello spirito nella materia. Spiritualità significa anche riconoscere il sacro in ciò che è semplice.

Evoluzione, trasformazione e unità
Per Bruno, tutto è in continua trasformazione. La materia non è statica, è in costante evoluzione.
Ciò che cambia è solo la forma, non l’essenza. Il tutto è l’Uno e l’Uno è il tutto. Ogni mutazione è possibile, perché tutto partecipa dello stesso spirito.
La spiritualità vede nel cambiamento una manifestazione dell’infinito.
Ogni trasformazione è un’espressione della volontà cosmica. L’evoluzione spirituale coincide con l’evoluzione della materia.

Spiritualità e materialità: vivere oltre l’apparenza individuale
Il vero saggio non si identifica con il corpo attuale poiché la paura della morte nasce dall’attaccamento all’identità individuale.
La spiritualità dissolve il timore, mostrando l’unità dell’Essere.
Chi ha consapevolezza spirituale vive già in ogni cosa. Non ha bisogno della morte per fondersi col tutto.
Il principio d’individuazione è solo un velo sull’infinito. Spiritualità significa comprendere che si è già uno con ogni essere.

Conclusione
Come afferma la tradizione induista: “Tat Tvam Asi” ovvero “Tu sei quello”. Quella foglia, quell’animale, quell’uomo sei anche tu.
Ogni essere vivente è riflesso della tua stessa essenza.
La spiritualità non separa, ma unisce. Ogni gesto, ogni parola, ogni pensiero è spiritualità in azione.
Materialità e spiritualità non sono in opposizione, ma in armonia e la realtà è un gioco sacro, una danza tra forma e spirito.
Riconoscere questo è il cuore della via spirituale.