Elevare la propria consapevolezza significa compiere un passaggio dall’ombra alla Luce. Un raggio di Luce è quel primo bagliore che può farti percepire che ti stai muovendo nella giusta direzione.
Vi è una parola molto utilizzata in passato per esprimere il dominio, il potere esercitato in modo assoluto. La parola in questione è re.
Apparentemente questa parola non ha nulla a che fare con un raggio di Luce. In realtà le cose non stanno esattamente così. Vediamo perché.
L’origine sanscrita
La parola re deriva dalla parola sanscrita ‘Raja’. Quest’ultima parola è stata utilizzata in passato proprio per indicare i sovrani del subcontinente indiano.
Nel caso in cui questi sovrani fossero particolarmente importanti si usava la parola ‘Maharaja’ che significa ‘grande re’.
Ancora oggi esiste in India una regione che ricorda questi uomini potenti e prestigiosi: il Rajastan.
Attraverso la parola sanscrita ‘Raja’ riusciamo a cogliere come l’etimologia della parola che indica un sovrano sia la stessa della parola che indica raggio.
Il re è infatti colui che indica la via, che raddrizza la strada come fa un raggio di sole che, deciso, si muove dalla fonte luminosa all’oggetto illuminato.
Passare attraverso questa parola ci permette di creare un collegamento forte tra l’esercizio del dominio e la Luce.
Per la sua etimologia il re, colui che è in grado di condurre i popoli, lo fa o lo dovrebbe fare, non attraverso un’imposizione arbitraria, ma perché è in grado di irradiare luce.
Il re non è tale per la sua forza o per il suo prestigio, ma per la sua condizione di luminosità.
Il raggio di Luce nella figura di Cristo
Grazie alla riscoperta del significato etimologico della parola re possiamo prendere in considerazione in modo nuovo delle espressioni che si ritrovano in testi sapienziali antichi.
Consideriamo, ad esempio, i vangeli dove si parla del Regno dei cieli come la condizione a cui il discepolo degli insegnamenti del Cristo deve aspirare.
Alla luce di quanto abbiamo detto il regno non è tanto un possedimento, un luogo geografico, visibile o invisibile, ma è piuttosto un luogo permeato dalla Luce.
Aspirare al Regno dei cieli significa uscire dall’ombra per camminare verso la Luce. L’espressione Regno dei cieli potrebbe essere trasformata in Luce dei cieli.
In altri termini nell’espressione Regno dei cieli sta l’invito a riconoscersi come Luce.
Questa espressione è un invito a fare proprio nella vita di tutti i giorni il mantra che Leandro insegna: ‘Io sono Luce’.
La caduta del raggio di Luce dal cielo
Vi è anche un’altra immagine del passato che in virtù di quanto detto assume un significato completamente nuovo.
Blaise Pascal, un filosofo e matematico del Seicento, descrive l’uomo definendolo un ‘roi déchu’, un re decaduto.
Pascal usa questa immagine in riferimento alla cacciata dal Paradiso terrestre, quando viene perduta l’Armonia originaria tra l’uomo e gli altri esseri viventi.
Questa condizione segue il momento in cui Adamo ed Eva mangiarono del frutto dell’albero che stava al centro del giardino dell’Eden.
Per Pascal usare la parola re aveva un significato più profondo di quello che possiamo intendere oggi.
Il re manteneva in quest’epoca ancora un’origine divina del suo potere. Paragonare, quindi, l’uomo a un re equivaleva a riconoscere la sua magnificenza.
Se ci rifacciamo all’etimologia sanscrita l’espressione ‘roi déchu’ sta ad indicare che l’uomo è un raggio di Luce caduto in terra.
L’uomo è un essere di Luce non in grado di percepire attraverso i propri sensi la propria natura luminosa.
In altri termini ciascuno di noi ha dimenticato la propria origine di Luce e calato in questo mondo vive in una condizione di re spodestato.
Ancora una volta, quindi, un’espressione del passato ti invita a riscoprire la tua natura più profonda, la tua natura di Luce.
Conclusione
La parola re è sempre stata utilizzata in passato in ambito politico e oggi sembra una parola appartenente solo alla storia.
In realtà nella sua etimologia nasconde un significato profondo.
Riscoprire questo significato ti porta a considerare la regalità che è dentro di te.
Ognuno può essere re della propria vita in quanto artefice del proprio destino.
Essere re vuol dire soprattutto ricordare la propria origine di Luce e riuscire a farla emergere e trasparire nella vita di tutti i giorni.